di Giuseppe Passavanti
E’ quasi certo, fonti accreditate della cittadella assicurano che il presidente facente funzione della Regione, dorme nella cittadella.
Donne delle pulizie e vigilantes lo avrebbero trovato seduto su un foulard a pois, sulla poltrona che fu di Iole. Qualcuno lo avrebbe sentito mormorare in dormiveglia: o president song io (performance teatrale onirico-partenopea).
Poi all’arrivo del codazzo dei cortigiani, dopo la prima colazione, manicure, pedicure, parte il carnet degli appuntamenti.
Ieri, riportano le cronache, ha convocato i primari – quelli ancora in vita – ed ha detto loro: nessun resti senza assistenza! I reduci sanitari si sarebbero guardati in faccia chiedendo se il facente funzioni fosse a conoscenza dello stato della sanità in Calabria. E lui dopo aver annuito, li avrebbe congedati facendo consegnare loro un kit del “piccolo mago”, prodotto in Cina ma con istruzioni in italiano. Usatelo li avrebbe esortati, vedrete che funziona. In subordine avete il porto d’armi? I casi più ostici sapete cosa fare.
Poi ecco i rappresentanti sindacali e il facente funzioni, nonostante un cielo plumbeo, ha inforcato gli occhiali da sole alla Sordi e tirato su la super FFFFFPPPP2, addormentandosi profondamente, giusto fino al termine della riunione, conclusa dicendo: capisco tutto ma ora devo fare merenda, sapete il Covid 19 impone una sana alimentazione.
Più tardi, dopo pane e nutella e giusto due ma due Batticuori Mulino Bianco, i selfisti. Si quelli che su Faceboook, vantano gesta quotidiane tipo: buongiorno oggi a Catanzaro, temperatura 20 gradi, strada sdrucciolevole, nebbia a Rogliano, ma stiamo lavorando per risolvere (ma lavorano in Anas o a Cis ?). Il FF si esibisce con loro in foto di gruppo ma distanziate, selfie di quelli più allenati con doppio salto carpiato della scrivania, foto con mezza lingua di fuori che viola il DPCM “45.000/2020 firmato da Conte.
I selfisti si raccomandano per interventi nei comuni in cui hanno maggioranze omologhe alla regione, chiedendo strabismo divergente per gli altri.
Cena con Gallo – l’assessore che avete capito? – a base di cinghiali abbattuti da dipendenti regionali in smart working…, rape e salsiccia, “scoratelli” calabri fritti sul piazzale per dare un tocco folk e via verso la magica poltrona.
Qui il sogno diventa una piece di Netflix. Sì, qui si sogna con il telecomando. Si schiaccia il pulsante ed ecco apparire Muccino in groppa ad un asino con coppola (l’asino) due ceste di agrumi della California andate a male (dove li prendevano in agosto se non in California?)
“A Nino me fai fà er bonifico, solo pè attaccà sta roba agli alberi l’estate scorsa ho speso n’accidenti de attak”. E nun te dico de DDT, fichi, coppole e nolo ciuchi (ammazza costano più d’una limousine).
Il nostro lo guarda e tace, poi cambia sogno e si trova a Palazzo Chigi, con Rocco Casalino che lo guarda torvo e gli fa segno di smammare. Cambia ancora e vede in lontananza il Quirinale ma il rumore della donna delle pulizie lo desta… Si ricomincia, domani è un altro giorno.
Ps. Piaccia o non piaccia, di satira si tratta.